giovedì 4 giugno 2009
Belli e brutti di fronte alla Legge.
La Legge è uguale per tutti? Credo proprio di no. Questa mia assoluta convinzione nasce da fatti oggettivi e dalla certezza che non tutti i cittadini sono uguali di fronte alla Legge. Si. Avete proprio capito bene. I cittadini che si presentano davanti alla porta della Legge non sono uguali ed è perciò assurdo, nonché eccessivamente romantico, pensare che vi possa essere una Giustizia equa. Voglio porre alla vostra attenzione un caso eclatante di come l'eccezione mortifica la regola. Di fronte ad un debito maturato, un contratto oneroso da rispettare, la Legge si comporta in modo differente in quanto riconosce nei cittadini due diversi tipi di soggetti del Diritto: la persona fisica e quella giuridica. Quest'ultima ha la possibilità reale di scomparire, di "morire", con il fallimento ad esempio, e in questo modo le vengono condonati i frutti negativi del suo operato. Essi vengono accollati ad altri, senza che gli eredi dei soci o degli amministratori siano tenuti a rispettare gli oneri di qualunque accordo contratto in precedenza o debiti maturati. La persona fisica, ahilui, non può giovarsi di tale Diritto e di fatto "non può morire". I suoi legittimi eredi sono tenuti a rispondere degli impegni presi, dei contratti non rispettati, ecc. Due pesi, due misure. La Legge salvaguarda taluni cittadini a discapito di altri. La disuguaglianza non è sinonimo di equità. Si deduce che la Giustizia poggia le proprie gambe su un pavimento che non è in piano e le capita...di scivolare per terra.
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