martedì 29 settembre 2009
Con...dono, con...danno.
Mi da da pensare il recente condono tributario studiato dal nostro superministro delle Finanze, Giulio Tremonti. L’obbiettivo dichiarato è quello di veder tornare in Italia quei capitali illecitamente “distratti” all’estero. L’iniziativa può sembrare lodevole sotto certi punti di vista (ad esempio quello della maggioranza di Governo), criticabile sotto altri (magari dall’opposizione). Si è detto che poco è meglio di niente e che chi ha sempre pagato le tasse si sentirà giustamente defraudato. Quello che ancora non ho letto o ascoltato da nessuno è perché. Mi spiego meglio…perché un qualunque cittadino italiano (o straniero ma che ha accumulato capitali nel nostro Paese) dovrebbe decidere di riportare del denaro in Italia? Siamo agli ultimi posti tra gli Stati industrializzati per quanto riguarda la qualità della vita, degli ospedali, delle scuole, del lavoro, dell’ambiente, delle costruzioni edilizie, del commercio e della libertà di commercio, del senso civico e della tolleranza razziale, religiosa e sportiva. Abbiamo dei primati ma sono tra i più tristi e degradanti che una società civile possa permettersi di vantare. Dunque, perché qualcuno dovrebbe desiderare di restituire del denaro rubato in Italia? Non per paura, né per calcolo o beneficenza. Forse per pietà. Si. Ecco a chi si rivolge il nostro Ministro. A tutti coloro che sono mossi a compassione per questo Paese che dovrebbe essere grande ma che da sempre sperpera assai più di quanto è in grado di guadagnare. Prosit.
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