domenica 14 marzo 2010
PRIVACY=INTERESSE PRIVATO
Immagine tratta da http://immagini.p2pforum.it/out.php/i5835_SloganPosteItaliane.jpg
PRIVACY=INTERESSE PRIVATO
L’impostazione data alla Legge sulla Privacy è del tutto singolare. Capita, in ogni città, di trovare delle targhe affisse all’esterno di condomini, ben visibili, molto vicine ai campanelli. Su di esse si può leggere che “questo condominio non intende ricevere pubblicità in buca e diffida chiunque a deporla in nome di una legge di cui si citano i riferimenti giuridici. Basta dunque un’idea di questo genere a mondare la nostra posta di ogni velleità commerciale? Penso proprio di no. E ve lo posso provare. Chiunque può recarsi in un ufficio postale e comperare questo servizio dalla società che, ormai, è diventata monopolista del settore. Otterrà buste, lettere, compilazione, spedizione e… sì, tenetevi forte, anche i nominativi di un numero di abitanti a scelta tra vari tipi di pacchetti. Voi vi chiederete: ma è legale vendere etichette con nome, cognome, indirizzo civico relativo ad un cittadino? Non lo so. Certo, siamo di fronte ad una strana incongruenza. Se vogliamo trovare un elenco completo della popolazione di un paese non possiamo ottenerlo con le pagine bianche cartacee o in formato elettronico (non tutti gli abitanti possiedono un telefono e non tutti hanno espresso pieno consenso all’utilizzo dei dati sensibili). Le poste italiane rimangono gli unici detentori di questi nominativi. E si fanno pagare per questo servizio. E anche bene. La Privacy? Un concetto di libertà mediante il quale si è dato vita ad un monopolio. Che di libero non ha proprio nulla.
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