domenica 16 marzo 2014
Libermé, Egalimé, Fraternimé
Libermé. L’AD FIAT Marchionne informa il Ministro dello sviluppo economico che le case automobilistiche che vanno a produrre in Brasile possono accedere a finanziamenti e agevolazioni fiscali. Per lo stabilimento a Pernambuco, in costruzione, la Fiat riceverà finanziamenti sino all'85% su un investimento complessivo di 2,3 miliardi di euro. A questi si aggiungeranno benefici di natura fiscale, quando sarà avviata la produzione di automobili, per un periodo minimo di 5 anni. Il manager afferma il proprio diritto di scegliere liberamente lo Stato in cui impiantare le proprie industrie. Basta che paghino. Il concetto di libertà industriale dell’italiano di Detroit prevede la costruzione di stabilimenti FIAT in quegli Stati che offriranno di più indipendentemente dal progetto automobilistico da sviluppare. La Libertà, caro Marchionne, è la condizione per cui un individuo può decidere di pensare, esprimersi ed agire senza costrizioni, usando la volontà di ideare e mettere in atto un'azione, ricorrendo ad una libera scelta dei fini e degli strumenti che ritiene utili a metterla in atto. Lei confonde i fini con gli strumenti, la forchetta con la pietanza. Lei non desidera la Libertà perché è pronto a venderla al miglior offerente.
Egalimé. La banca è un'impresa privata che distribuisce beni e servizi e fornisce alla clientela mezzi di pagamento e di intermediazione finanziaria tra offerta e domanda di capitali (risparmi e prestiti) per far fronte ai propri investimenti. Viene quotata in borsa come qualsiasi altra impresa ma gode di privilegi unici che nessun altro ha. Mentre una qualsiasi azienda fa del just-in-time per produrre di più e meglio, una banca adottando lo stesso criterio andrebbe in crisi e fallirebbe. Non solo. A confermare la “diversità” dell’impresa bancaria ci sono le garanzie richieste per l’erogazione di un prestito. Se le aziende dovessero vendere i propri prodotti solo a chi paga in anticipo o che da garanzie di solvibilità dalla grande distribuzione (ad esempio) sparirebbero quasi tutte le merci visto che tali acquisti vengono fatti con emissione di fattura (e relativo pagamento) a 120 giorni. Le banche sono aziende del tutto diverse dalle altre ma vengono furbescamente equiparate alle stesse creando una evidente disparità economica e legislativa.
Fraternimé. Il mercato, si sa, non è un Ente di beneficenza. Ciò che sta accadendo in Europa oggi, però, è drammaticamente singolare. Siamo informati con straordinaria dovizia che la Germania e la sua Banca Centrale si stanno accollando il destino dell’Europa. Dall’Unione monetaria, i tedeschi hanno ricevuto molti vantaggi e grande benessere. Ciononostante, senza un briciolo di umiltà e gratitudine, la Corte Costituzionale a Karlsruhe ha detto sì alla Merkel, al piano salva Stati, allo scudo fiscale ma l’aiuto non potrà superare i 190 miliardi di euro già stanziati, che corrispondono al 27 per cento del totale che è a carico della Germania (noi paghiamo per il 20 %, circa). Con questa decisione, i tedeschi ci hanno fatto sapere che intendono mantenere il proprio livello di egemonia politica ed economica in Europa pagando… poco. Si tratta di uno spirito di fratellanza molto egocentrico che cura i propri interessi di bottega e che deve necessariamente squalificare politicamente la Germania e le sue ambizioni transnazionali.
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