“Se nel gioco degli scacchi è uno solo a vincere, l'altro che gioca a fare?” Questa frase è contenuta in una strip disegnata da Quino per il suo personaggio Mafalda e attribuita al suo caro fratellino Nando. Lo spassoso “ragionamento” filosofico del giovanissimo rampollo della famiglia sembra calzare benissimo alle competizioni elettorali di tutte le attuali democrazie Occidentali. Il mercato vuole stabilità (e non la trova mai nonostante i Governi durino per tutta la Legislatura) e il sistema fagocita maggioranze ed opposizioni fondendole tra loro (le Grandi Intese) ma svilendo il senso istituzionale ed importantissimo della discussione parlamentare e del suo valore istituzionale. Così facendo, tutte le voci fuori dal coro ed in contrasto con la linea dell'Esecutivo (che dovrebbe “servire” a dare più efficacia ai dettami del Parlamento) diviene un'edizione riveduta e corretta della visione stalinista del Segretario Generale che di fatto comanda l'assemblea che presiede. Chi crede che un minor numero di uomini riescono a servire meglio una democrazia non ha proprio capito il suo reale significato. Una vecchia ma tutt'altro che logora massima politica dice che “le democrazie non stanno in piedi perché le Maggioranze vincono le elezioni ma perché le Minoranze accettano di essere governate da esse”. Chi non ha capito il senso di questa frase (o finge di farlo) e non la accetta ha un patrimonio culturale-politico che nega e si oppone alla naturale sovranità del popolo in nome del quale vengono emanate Leggi, create Istituzioni, delegati dei rappresentanti. Da anni, ormai, le democrazie Occidentali sono monche e i popoli sempre più asserviti ad entità altre in nome della “governabilità”. Lo pseudo problema, in realtà, è la misura delle catene con le quali i cittadini di ogni Stato vengono legati a scelte e comportamenti che vanno contro i propri bisogni, interessi e diritti. Può una serie di finanzieri internazionali dirigere la politica di un Paese? E' questo ciò che accade oggi perché le “vere” maggioranze della popolazione mondiale non ha compreso il significato dell'opposizione. Storicamente, noi italiani abbiamo numerosi esempi di lotta contro il sistema, contro i poteri forti perché per molto tempo siamo stati dominati da altri Paesi (le 5 giornate di Milano, i moti carbonari, le rivolte per la tassa sul macinato, ecc.). Per questo, quando leggo o ascolto dichiarazioni di importanti Istituzioni che non rispettano il ruolo “sacro” dell'opposizione non posso pensare ad altro che non sono capaci di fare il proprio mestiere. Se una maggioranza non sa coinvolgere e utilizzare al meglio chi non la pensa come lei perde un'occasione importante di crescita. Il rispetto si costruisce non solo con le regole (abbiamo visto che basta darne un'interpretazione “diversa”) ma anche con l'esempio e le proprie scelte. I “gufi” sono sì degli animali ma nell'ecosistema notturno sono molto importanti. Chi non l'ha capito è contro natura.
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