martedì 8 dicembre 2009

FAMILISMO oppressionista.


FAMILISMO oppressionista.
L’Italia è un Paese di raccomandati, si sa, ma c’è un altro fenomeno che va di pari passo con questa brutta consuetudine, accavallandosi con essa e, in modo quasi distorto, completandola. Si chiama FAMILISMO. Si tratta di quella concezione sbagliata di lasciare una attività ai propri figli, occupando un posto di lavoro di generazione in generazione. Il figlio del cantante diventa cantante, quello del notaio diventa avvocato, quello del chirurgo diventa medico, quello del carabiniere diventa… carabiniere. E via discorrendo. Gli impieghi pubblici, nonostante i concorsi, sono appannaggio di figli di… In una società così non c’è ricambio. Il sistema, le idee e le forze sono sempre le stesse e ricordano la situazione ben descritta da Franz Kafka nel suo racconto “Davanti alla porta della Legge”. Ma i figli, coloro che hanno ricevuto in dono un lavoro comodo e remunerativo senza conquistarselo, sono felici? Si sentono realizzati? Ricorderanno il gesto dei genitori con assoluta devozione? Raramente accade. E la società si impoverisce. Coloro che sono stati esclusi da una leale gara hanno smesso di correre, di lottare, di credere in un sistema di società che premia sempre i soliti a discapito dei migliori. Di fatto, il familismo è un fenomeno assai simile al diritto di nascita proprio delle monarchie e il raccomandatismo altro non è che un vassallaggio mascherato. Peccato però, che siamo in democrazia e che il potere del popolo sia ancora un valore indispensabile, pur se inespresso. La società occidentale che non permette al cittadino di avere uguali diritti ha ancora enormi margini di miglioramento. Da questo assurto si comprende che la rivoluzione borghese non ha sostituito un regime totalitario con una forma di governo della collettività ma lo ha semplicemente copiato, adattato a se stessa e abilmente mascherato. Verrà il giorno, prima o poi, in cui la coscienza collettiva si identificherà con quella individuale e allora, solo allora, la società umana comincerà a fare passi da gigante. Riusciremo ad aspettare con pazienza il momento storico giusto, continuando ad essere schiavi senza catene, servi senza padroni? Staremo a vedere…

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