giovedì 26 febbraio 2015

FIRE CLUB


“Ciò che si fa a questa Terra lo si fa ai figlie ed alle figlie di questa Terra”. Queste parole furono raccolte in un libro-intervista pubblicato in tutto il mondo da John G. Neihardt. In esso si racconta la storia di Hehaka Sapa, al secolo Alce Nero, un uomo-medicina tra gli Oglala, una tribù dei pellirosse Lakota-Sioux che viveva tra il Montana ed il Sud del Canada. Il senso del messaggio che venne lasciato ai posteri (il libro “Black Elk speaks” venne pubblicato 30 anni dopo questa intervista) è quello del rispetto dell'ambiente, della Natura, legandolo indissolubilmente all'amore per la Vita, l'uomo, i giovani. Chi disprezza la Terra sulla quale vive non può che amare la morte ed essere considerato un pazzo omicida... e suicida. Pellirosse vivevano certamente di credenze e superstizioni ma da loro abbiamo potuto imparare molto sul rispetto dell'ambiente. Viceversa, quello che accade nella Terra dei Fuochi, zona compresa tra la provincia di Napoli e quella di Caserta, il continuo rogo di pattume e rifiuti industriali pericolosi per ingrassare il portafogli della Camorra, va in direzione opposta e sembra calzare a pennello con quanto detto da Alce Nero. In negativo. Sono convinto che se l'uomo-medicina fosse nato in Campania, anziché nelle grandi praterie del Nord-Ovest degli Stati Uniti, non avrebbe il minimo dubbio sul da farsi. Monterebbe in groppa al suo cavallo e la Camorra dovrebbe vedersela con il ferro delle punte delle sue frecce . E, al galoppo, troverebbe ancora il tempo di porsi una domanda: “perché i miei corregionali non fanno altrettanto e non strappano lo scalpo ai diavoli neri che uccidono la loro terra?” La domanda è retorica. Chissà quale potrebbe essere la risposta.

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