venerdì 23 ottobre 2009

I Mutui della Mutua



I Mutui della Mutua
Mi è capitato di leggere alcune affermazioni sull’andamento dell’economia, sui tempi della crisi e sui modi con i quali uscirne da parte del Governatore della Banca d’Italia, nonchè membro del Consiglio Direttivo e del Consiglio Generale della Banca Centrale Europea, del Consiglio di Amministrazione della Banca dei Regolamenti Internazionali, del Governatore per l’Italia nella Banca Mondiale e nella Banca Asiatica di Sviluppo e, dall'aprile del 2006, Presidente del Financial Stability Forum. Debbo ammettere che la sua strenua difesa degli economisti che si vorrebbe “rinchiusi in un pogrom” non solo non mi ha convinto ma mi ha addirittura infastidito. Forse, la sua, è stata una semplice difesa di settore, di categoria, visto e considerato che il Governatore della Banca d’Italia è, a tutti gli effetti, un economista che analizza il mercato, lo indirizza, cerca di correggerne i difetti di fondo, suggerisce la politica da seguire a politici, imprenditori e cittadini qualunque. Ciononostante, ciò che mi ha più dato fastidio è stato qualcos’altro. Ha avuto il coraggio di affermare che la ricetta economica per uscire dalla crisi (tesi peraltro condivisa, guarda caso, proprio dagli economisti) è quella di adottare una stretta creditizia in modo particolare sui mutui. Pazzesco, d’ora in avanti potrebbe accadere che per l’acquisto di una casa le banche non concederanno più mutui del 100%. Nemmeno del 90. A dire il vero il prestito non coprirà la metà del prezzo dell’immobile. Dovrà attestarsi intorno al 40%. Insomma, durante i periodi di vacche grasse le aziende creditizie non sono state in grado di svolgere la funzione principale per cui sono nate e cioè “risparmiare”. Oggi che, a detta loro, le casse sono vuote si stanno impegnando a non svolgere più, pienamente e senza vincoli, il loro compito più caratteristico: “prestare denaro”. Lo ribadisco, mi ha dato fastidio leggere le dichiarazioni di Mario Draghi. E sugli economisti, così chiudo la polemica, credo occorra lo stesso metro di valutazione di qualunque manager. Se è capace di prevedere l’andamento del mercato occorre premiarlo. Se non riesce a farlo o torna a scuola o è meglio che cambi mestiere. Più che di Draghi, oggi, c’è bisogno di maghi. Io preferisco Othelma. Almeno è più coreografico.

Nessun commento:

Posta un commento